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catena delle Alpi. 5.° Che questi fedeli v'introdussero la stessa dottrina che i Valdesi professano pure a' giorni nostri. 6.o Che questa si è in ogni tempo conservata senza alterarsi nè cangiarsi mai. 7.° Finalmente che essi formano chiese separate dalla Chiesa romana, avendo dal tempo di san Silvestro insino al presente, e dottrina e culto proprio e disciplina e pastori e gerarchia. Se ei farà di stabilir bene e fondare su buoni documenti istorici questi alcuni articoli, noi confesseremo su questo punto tutto quel che piace a Muston, e crederemo ancora, se il vuole, a questa grande probabilità del fatto che a lui pare dimostrato. Adempiendo a queste condizioni Muston proverà veramente l'emigrazione, la separazione e l'antichità che attribuisce alla sua setta. E avvisiamo che questo farà il buon pro' a lui e ai lettori di lui, meglio che non è il determinare la data precisa e il momento in cui sarebbe succeduto un fatto del quale fino al presente non si vide mai vestigio, fuorchè nel cerebro di Muston. Ma qui alcuno tra gli amici di questo scrittore aggrotterà il ciglio dicendo; che è ciò? Questa immigrazione che tanto costò a Muston potrebbe ella mai essere un mero parto della sua facoltà immaginativa? ... E il dialetto dei Valdesi bene studiato, bene analizzato e comparato, non basterà egli solo a dimostrare,

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come pretende quest' istorico, l'immigrazione se fosse anche priva d'ogni altra prova? Non questa, come ei dice, una prova interiore e delle più certe e convincenti (1), la quale pone irrevocabilmente l'origine dei Valdesi ai tempi di san Silvestro?

Così pretende veramente Muston. Ma prima di esaminare questa novella prova forza è conoscere per intero le rare qualità di questo dialetto, poichè in questa qualità consiste il nerbo dell' argomento di Muston. Conviene adunque sapere, 1.o che « dai monti della Tarantasia e «< della Moriana insino a quei di Nizza, come <«< altresì nel Piemonte, nella Provenza e nel << Delfinato non v'è alcun idioma che tenga << tanto del latino quanto il valdese. Ciò si di<< mostra per mezzo d'un parallelo fatto tra la « lingua dei Valdesi e quella de' loro vici« ni (2). » E questo sia detto del grado che il dialetto de' Valdesi occupa fra tutti quelli che il circondano da mezzogiorno a settentrione e dall' oriente all' occidente.

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2. Ora diciamo come stia rispetto alle lingue. « Certo è che la lingua romanza e teolista, « o la teutonica, che più tardi diventò poi <«<l'alemanna, come altresì la spagnuola e la « francese, hanno vocaboli derivanti dal latino.

(1) Muston p. 95-6.

a) là., p. 98,

«Ma ciò non fa ora contro di noi, e il nostro «dialetto anche a'di nostri, presenta caratteri non « dubbii di analogia con una lingua da cui, per «< csempio, molto più è differente il provenzale « moderno. D'altro lato la sua formazione è più <«< antica di quella di tutte le lingue testè di« scorse (1). » Vedi gloria del dialetto valdese il quale è più antico di tutte le lingue da Muston qui mentovate.

3.o Raynouard aveva detto che il dialetto della Nobile Lezione altro non era che la lingua romanza contemporanea. Muston il quale suppone che questo poema sia fattura della sua selta, per provare che il suo dialetto è più antico delle altre lingue, ci dice tosto: «< posto <«< ancora che altro non sia che la lingua ro«< manza, questa sarebbe stata eziandio più << antica nelle valli valdesi che non in qualsi« voglia altro luogo (2). »

4. Finalmente il dialetto valdese « è cer«<tamente d'origine straniera, ed è formato, «starei per dire, del più puro sangue dell'an<«<tica lingua dell' Italia meridionale (3). »

Se poi alcuno bramasse di sapere come sia avvenuto che niuna lingua nè dialetto si conosca fra le nazioni vicine ai Valdesi, che per anti

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chità vinca il loro, o che al par di lui tenga del latino, Muston dirà essere ciò avvenuto « perchè in un'epoca rimota..... i Valdesi dal <«< seno della latinità vennero a porre lor sedi <«< in queste contrade (1), e che essi sono un' «< emigrazione di cristiani primitivi i quali erano « venuti a stabilirsi in queste valli che erano << separate da ogni altra più che non al giorno « d'oggi, nel tempo in cui la lingua era in « tutto il suo vigore (2). »

Dimenticavamo di dire che quantunque questo dialetto delle valli valdesi sia mischiato altresì di alcuni vocaboli celtici, «< ciò prova soltanto, ma il " prova evidentemente al parere di Muston, che & coloro i quali l'usano, vennero anticamente da <«< una contrada in cui si parlava latino, in un << paese in cui si era parlato il celtico. Questo è <«< chiaro; ma per trovare (seguita a dire Muston) << un'epoca in cui la lingua latina fosse general<< mente dal popolo adoperata è necessario risalire << insino ai primi tempi del cristianesimo. Il che «< ci riconduce veramente ad un'epoca anteriore << alle persecuzioni mentovate..... (3) (di Decio «e Valeriano) o vicino al vescovo Silvestro (4). » Fanno certamente grande onore al dialetto

(1) Id., p. 534. (2) Id., p. 100.

(3) Id., p. 96.

(4) Id., p. 93, 99.

di Muston queste supposizioni, Ma forse il lettore non potrà ancora intendere che affare abbiano le narrate stupende qualità di tal idioma col separarsi che i Valdesi fecero dalla Chiesa romana al tempo di san Silvestro, e come l'una di queste cose debba necessariamente dall' altra derivare. Per dimostrare adunque come queste due cose l'una dall'altra derivi, ridurremo ad un semplice ragionamento i concetti e le asserzioni di Muston.

Nel dialetto delle valli si contengono più vo caboli latini che non in tutti gli altri dialetti o nelle altre lingue delle vicine nazioni: dunque il popolo che lo parla apparteneva da vicino agli antichi abitanti dell' Italia meridionale più che non tutte le altre nazioni, e tutte le supera in antichità. Ma questo dialetto non ha potuto aver in retaggio e mantenere questi vantaggi, se il popolo che lo parla non fosse stato spiccato dal seno della latinità, nel tempo in cui il latino era ancora in tutto il suo vigore, e generalmente usato fra il popolo; dunque i maggiori de' Valdesi uscirono dal seno della latinità ne' primi secoli del cristianesimo; dunque essi si separarono dalla Chiesa romana in quei medesimi secoli; dunque infine la setta valdese risale ai primi tempi del cristianesimo.

Quest' è l'analisi schietta della prova che

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