Obrazy na stronie
PDF
ePub

poema, e gli stessi caratteri della scrittura confermerebbero vieppiù il parere di questi eruditi. Così questo bel documento apparte nendo a quest'epoca diventerebbe posteriore a Valdo. Poniamo qui un'idea di questa scrittura, la quale è perfettamente conforme a quella della copia di Ginevra, acciocchè i pratici di paleografia possano esaminarla e farne di per se stessi giudizio.

Nobla Loyzon
D

Benhanut ecet anez 9ph enterame
Que fo fiptalora car sen aldene tep

H∙leseptura di encs spõenver
Que fima alat bs me etenayx
men nolha maudice in fimam într
}oti
austin mautem prend Lautery
Da veníar se del feo enenus
Ith dion gles under edegne depur

Propriamente parlando, il manoscritto della Nobile Lezione non ha alcuna data, nel vero senso che suona la parola. Tuttavia se ne ritrova una nel corpo dell' opera la quale, benchè non sia quella dell'opera stessa, tuttavia gli scrittori valdesi affettano di risguardare come la data di questo libro. Esporremo il fatto le circostanze che lo accompagnano,

Niuno è che non sappia come all'appropinquarsi dell' anno 1000 dopo G. C. grande ed universale terrore si era messo negli animi degli uomini tementi di vedere la fine del mondo. Era un rumore sparso per tutto dover avvenire l'ultim' ora del globo mondiale verso la fine del primo millenario.

Passato il tempo in cui sì gran numero d' uomini con ispavento aspettavano che dovesse con orribile squasso smoversi dai cardini la terra, ed involarsi via di sotto a' piedi, grande festa facevano, e quale conveniva fare a coloro che da tanto e così temuto pericolo erano fuggiti. Stupivano come fossero ancora in piedi e spiranti dove si erano creduti morti e sepolti."

Ciò nulladimeno, secondochè parecchi, anzi moltissimi stimavano, il finale distruggimento era differito, ma non cessato, e avrebbe potuto quandochè sia raggiungere gli uomini ove meno ci badassero. Era pertanto mestieri che ciascuno stesse sugli avvisi e preparato, e quindi pigliasse regola di vivere. L'autore della Nobile Lezione predicando a' suoi fratelli secondo questa falsa opinione, dice: « Ben mille e cento << passarono intieramente, dacchè fu scritto, <«< che noi siamo agli ultimi tempi. »

[ocr errors]
[ocr errors]

Ben ha mil e cent an compli entierament.

Que fo scripta lora car seu al dernier temp (1).

(1) Secondo Muston questa credenza durò dal secolo X insino

Per questa cagione il buon barba, o per meglio dire l'eretico cattaro esorta i suoi lettori a levar via il cuore dai beni della terra e far penitenza, adducendo appunto per ragione che, sebbene la grande catastrofe avesse travalicato il tempo segnato, tuttavia non tarderebbe a venire.

E se ciò è, era egli mai necessario adoperare una data precisa per fare una esortazione a' suoi lettori prevalendosi del timore sia egli fondato o nol sia, di un tale avvenimento? Non bastava egli dire, che erano passati cent'anni oltre al mille per provare che, se il mondo doveva finire sul fine del primo millenario, questa fine viemmeno lontana doveva essere, e vieppiù imminente quanto più differita? E per ciò fare doveva forse l'autore indicare l'anno appunto che scriveva (1)? Ponendo pur anco, se così piace, che egli scrivesse nel 1199, non avrebbe forse potuto dire del pari che: Bene mille anni sono interamente passati dappoichè fu scritta questa parola? E che? Peyran e Muston non hanno

al XII: l'autore della Nobile Lezione potea perciò dire quel che ha detto quand' anche l'avesse scritto negli ultimi anni del secolo XII. Ved. Muston, p. 409.

(1) Così fatta precisione era tanto meno necessaria quanto che allora, come osserva Muston togliendo quest' osservazione da un altro scrittore moderno, la data di un manoscritto non sembrava cosa importantissima. Note del lib. XI, p. 135.

adunque mai osservato, che dove si tratta di avvenimenti importanti, bene si citano i secoli ma non gli anni? Chi non sa che si dice tuttodì e si scrive, per esempio: sono oggimai passati mille ottocent' anni dall' incarnazione di G. C., senza far ragione degli anni appartenenti al secolo susseguente? E ciò tanto più facilmente doveva intervenire al cattaro o buon barba, quanto che, se avesse voluto scrivere la frazione, il suo verso sarebbe riuscito come Dio vuole, e a somiglianza del Jourdain (di Molière) invece di versi, senza accorgersi, avrebbe scritto prosa.

Nè, al parer nostro, questa nostra manierà di ragionare della data nella Nobile Lezione è troppo severa. Hallam prima di noi l'ebbe adoperata, e tanto gli pareva certa, che non si studiò più che tanto di allegare le ragioni su cui la fondava.

Forse il lettore si ricorderà che Hallam, parlando de' moderni scrittori valdesi, i quali pretendono di fare la setta loro anteriore a P. Valdo, aveva detto: « Il migliore argomento <«<loro ricavano da un antico poema detto la « Nobla Leizon .... Credesi che questo poema << sia dell'anno 1100, cioè oltre a cinquanta <«< anni prima che Valdo apparisse. Ma i versi <«< in cui è registrata questa data ce la danno «< in modo indeterminato, e possono bene ap

« plicarsi ad ogni altra epoca che sia anteriore « alla fine del secolo XII (1). »

Tale è altresì l'opinione de' più dotti storici e dei migliori critici protestanti moderni. Così pure opina Fuesselin (2), uomo, come dice. Muston, di erudizione stupenda anzichè maravigliosa. Questi, se crediamo a Muston avrebbe stabilita la sua opinione su questo soggetto con ragioni così salde, che al suo esempio trassero quasi tutti gli autori che vennero dopo lui. Così la pensa Schrockh (3), il quale parlando della Nobile Lezione dice: « Fuesselin dimostrò che questo poema poteva << molto bene essere scritto gran tempo dopo <<< l'anno 1100, e che l'autore non è forse un <«<< abitante delle valli del Piemonte (4). » Tale è finalmente il parere di Gieseler (5) a cui Muston osa appena fare osservazioni con tutta quella umiltà con cui si dee procedere quando l'uomo si fa a parlare ai grandi uomini, e con più forte ragione, soggiunge

(1) L'Europe au moyen áge, t. IV, p. 271, 2.e note.

(2) Histoire de l'Eglise et des hérétiques au moyen âge. Hist. ecclés., art. Vaudois.

(4) Citazione tolta da Muston. Fuesselin pensava che la Nobile Lezione fosse opera di un Petrobussiano.

(5) Hist. de l'Egl., t. III, ch. VII. E' pensa che bisognerebbe contare i 1100 anni non dal principio dell'era cristiana, ma dall' anno che fu scritta l'Apocalisse, poichè appunto per un testo dell' Apocalisse male inteso si credeva verso il mille dover essere il finimondo.

« PoprzedniaDalej »