Scritti minori e letteresuccessori Le Monnier, 1885 - 437 |
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14 settembre 23 dicembre Addio affetto affezionatissimo Amalia amore Andrea Maffei arte artista Bartolini bassorilievo Belle Arti bellezza Beppina bozzetto buona busto Carissimo amico caro amico Cavour Cesare Guasti ch'io chè chiesa colla commissione conte Luigi Camerini contessa creda ec cuore dell'arte desiderio dico dire dolce dolore Emilio De Fabris Esposizione Esposizione universale Esposizioni mondiali famiglia fare Fiesole figlia figura Firenze giorno Giovanni Duprè gruppo gusto ieri l'amore l'arte l'ho lavoro lettera letto lodi Luigi Mussini Luigi Venturi Luisina maravigliosa marmo memoria mente Michelangiolo modello moglie monumento nuovo oggi opere parla parole pensiero piacere poco posso prego prof pubblico resto ricevuto Ricordi a pag ringrazio Ritratto salute santa sarà scolpi scrisse scritto scrivere scultura sento Siena signor Professore signora Alinda soggetto speranza spero statua studio Tito Sarrocchi troppo trovare Vedi Ricordi VENTURI vero villa di Lappeggi viva voglio zione
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Strona 191 - E s' io al vero son timido amico , Temo di perder vita tra coloro Che questo tempo chiameranno antico. La luce in che rideva il mio tesoro Ch' io trovai lì , si fe' prima corrusca, Quale a raggio di sole specchio d' oro ; Indi rispose : coscienza fusca O della propria o dell...
Strona 280 - ... or vien quinci ed or vien quindi, e muta nome, perché muta lato. 102 Che fama avrai tu più, se vecchia scindi da te la carne, che se fossi morto innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, 105 pria che passin mili
Strona 280 - La vostra nominanza è color d' erba, Che viene e va, e quei la discolora, Per cui ell
Strona 88 - E ripensò le mobili tende, ei percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio, e il celere ubbidir.
Strona 101 - ... difficile. Ma ricordandomi che questo è tempio sacrato a Dio e alla Vergine, mi confido che facendosi in memoria sua, non mancherà d'infondere il sapere dove non sia, ed aggiugnere le forze e la sapienza e l'ingegno a chi sarà autore di tal cosa.
Strona 127 - Ma tra' grandi e celesti il più potente, Che fa spesso cader di mano a Marte La sanguinosa spada, ed a Nettuno, Scotitor de la terra, il gran tridente, E le folgori eterne al sommo Giove. In questo aspetto, certo, e in questi panni Non riconoscerà sì di leggiero Venere madre me suo figlio Amore.
Strona 96 - Dinanzi a noi pareva sì verace Quivi intagliato in un atto soave, Che non sembiava imagine che tace.
Strona 79 - Parea ciascuna rubinetto, in cui Raggio di Sole ardesse sì acceso, Che ne
Strona 67 - Il fare un libro è meno che niente se il libro fatto non rifa la gente.
Strona 97 - Io mossi i piè del loco dov' io stava, Per avvisar da presso un'altra storia Che diretro a Micòl mi biancheggiava. Quivi era storiata l' alta gloria Del roman prince, lo cui gran valore Mosse Gregorio alla sua gran vittoria : Io dico di Traiano imperadore; Ed una vedovella gli era al freno, Di lagrime atteggiata e di dolore. Dintorno a lui parea calcato e pieno Di cavalieri , e l' aquile dell' oro Sovresso in vista al vento si movieno.