PREFAZIONE Nel tempo che durò la signoria di France sco Sforza nella Marca di Ancona, Tolentino, come le altre città e terre di essa, ebbe a subire vicende così fortunose e importanti, che meritano di essere descritte ed illustrate con sincroni documenti, di natura, come suol dirsi, ufficiale. Carlo Santini, unico storico di Tolentino, per narrare gli avvenimenti, che anche quivi si svolsero in quel periodo di tempo fecondissimo di gravi e straordinarie vicende politiche e guerresche, se la cava con poche notizie, esposte alla rinfusa e in poche pagine (1); fecero altrettanto quasi tutti i passati scrittori di storic municipali marchigiane quando ebbero a trattare del dominio sforzesco. (1) SANTINI. Storia di Tolentino. Macerata, Cortesi, 1789, pagg. 142-146. Il primo a mettere in onore le indagini storiche relative al detto dominio nella Marca, fu il chiarissimo Professore Antonio Gianandrea, al quale deve attribuirsene con la lode il merito principale. Fin dal 1881 pubblicò egli su questo argomento una prima monografia ricca di documenti estratti dall' archivio di Jesi (1); e nella prefazione al suo libro giustamente osservava : << la storia di Francesco Sforza, che è tanta << parte di quella d'Italia nel secolo XV, è lungi << ancora dall' essere interamente nota e accertata « per via di documenti », E più oltre: << Nulla ne può far miglior prova, a mio << credere, di quel periodo di tempo, che si rife<< risce alla dominazione sforzesca nelle nostre << Marche; il quale senza paragone è di tutti il << meno autenticamente conosciuto Bella << opera di carità cittadina e largo contributo alla << storia nazionale, sarebbe il fare di tutti i do<<cumenti e le notizie spettanti a quell' epoca « fortunosa una completa raccolta. Chi per poco « abbia pratica dei nostri archivi, sa quanta do<< vizia essi ne serbino. . . . Dovrebbesi cercare << che il carico ne fosse assunto in comune da un << certo numero di studiosi ». (1) Della Signoria di Francesco Sforza nella Marca, secondo le memorie e i documenti dell' archivio Jesino. Milano, Bortolotti, 1881. |