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poichè li buoni che in essa fiorirono non ponno impedire che nascano i malvagi, i quali ne cangiano la condizione ed il nome. p. 352.

CAPITOLO XXX. Termina il Trattato con la dichiarazione della licenza della terza Canzone dal v. 141. al 146., con la quale raccomanda gli insegnamenti, che essa contiene, a tutti coloro nei quali alberga Filosofia. p. 356.

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Aceste, ricordato. 336.
Achille, figlio di Peleo. 345.
Acqua. V. Freddo.

Adamo non fu creato nè nobi-
le, nè ignobile. 281.- Sua pri-
ma origine. 282.
Adolescenti. V. Fanciulli.
Adolescenza è accrescimento di

-

vita. 323. Sua durata, ivi.
- È soggetta a tutela, e per-
chè. ivi. È preceduta da ot-
to anni di puerizia. 324. – È
prima porta e via che intro-
duce alla buona vita. 326.
- Le convengono le virtù del-
l'obbedienza, della soavità,
della vergogna, dell' adornez-
za corporale. ivi. (V. ai luo-
ghi respettivi) - Conviene al-
l'adolescenza essere riveren-
te, e bramosa di sapere, 329;

essere frenata, e penitente
del fallo, ivi; -e perciò facile
allo stupore, 330; pudica,

-

331;

-

-

-

vereconda, 332; di
corpo snello e avvenente. 333.
- È un' età, cui conviene
quanto porti a perfezione e
maturità. 339.-V. Età della
vita - Amicizia.

Adolfo di Nassau, imp. nel 1292,

citato. 218.

Adrasto, re degli Argivi, ricor-
dato. 330. 331. 332. - Sue
figlie. ivi.

Affabilità, virtù, in che consista.
293. Perchè convenga ai vec-
chi. 344.
Agenti. V. Cose.
Agostino (S.): le sue Confessio-
ni lodate. 11.-Citato. 18. 250.
308.

Ajace, figlio di Telamone. 345.
Albani vinti dai Romani. 228.
Alberto d'Austria, imp. nel 1298,
citato. 218.

Alberto Magno, citato. 131. 148.
152. 154. 156.

Alboino della Scala, ricordato
con biasimo. 290.
Albumassar, citato. 110.
Alderotto (Taddeo d'): sua tra-
duzione in volgare dell' Etica
d'Aristotele disprezzata. 39.
Alessandro il Grande, lodato
di liberalità. 262.

Alfarabio meglio scrivesi che Al-
petragio. App. N. XV. – V. Al-
petragio.

Alfergano, astronomo arabo, ci-

tato. 108.

Algazel, filosofo arabo, citato.
105. 305.

Allighieri Dante quando scri-
vesse il Convito. 6. 13. - Duol-
si dell'ingiusto suo esilio. 13.
- Loda la patria. ivi. - Quando
cacciato da essa. 14. - Duolsi
delle conseguenze dell'ingiu-
sto suo esilio. ivi. - Ama una
donna di miracolosa virtù per
effetto di un Amore, spirito
celestiale, che da lei nasce,
159; e che ajuta la nostra
fede pel continuo miracolo
che in lei si vede. 160. - Pa-
tisce mal d'occhi, e come ri-
sanato. 173. Si arresta alla
quistione della prima materia
degli elementi, 210. -Allighie

ri si deve scrivere con due l.
App. N. I.
Sue opere con-
giunte fra loro da vincoli
strettissimi di relazione fra es-
se. ivi, N. II. - Tacciarlo giu-
stamente di contraddizione
con sè stesso è difficile. ivi,
N. V. XIII. XLVII.

Alpetragio, filosofo, citato. 131.
Amica prima d'ogni altro esser
deve la verità. 247.
Amicizia, legge di onestà che vi
appartiene. 121.- Non può es-
sere che fra simili. 128.- Non
conviene averne con viziosi,
e perchè. ivi. - Non soffre che
si biasimi l'amico pubblica.
mente, e perchè. ivi. – Come
si pareggi la differente condi-
zione degli amici fra loro. 129.
-Cosi può essere anche tra su-
periore e inferiore. ivi. - Don-
de abbia l'origine. 139. - Vuo-
le corrispondenza di senti-
mento. 179. Suoi fini. ivi. -
Quale sia falsa. ivi e seg. (V.

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te. ivi. Genera pensieri di
virtù, e fa contro li vizj. 166.
- È parte di Filosofia. 190.
Unisce l'amante alla persona
amata. 208.

Amor proprio ne inganna. 9.

-

Amore di sapienza. 183. – V.
Filosofia e Studio.

Amor dell'onore è virtù, e in che
consista. 293.

Anassagora. Sua opinione sulla
Via lattea. 115.
Anchise, ricordato. 335.
Angeli sono pure Intelligenze.
70.-V. Intelligenze. - Sono
autorità divine che ne assicu-
rano l'esistenza. 76. - Sono in
gran numero, ivi. – Gerarchia
loro. 77. - Decima parte d'An-
geli ribelli perduta. 78.
In-
dole della nobiltà loro. 300.
Anima è immortale. 9o e seg.

-È di natura divina, e perchè.

-

132. A Dio tende, e perchè.
ivi. Come s'unisca alle sue
perfezioni. ivi. - Sue potenze,
quali.134.-Riceve la sua bon-
tà da Dio, ela comunica al cor-
po in cui abita. 154. - In qual
parte del corpo più si dimo-
stri. 163. Passioni che le
son proprie. 164. – Gradazio-
ne tra le sue facoltà intelletti-
va, sensitiva, vegetativa. 241.
- Come vada in cerca del som-
mo Bene, e d'ogni cosa che
n'abbia l'apparenza. 268. -
Come e perchè s'inganni si
spesso ne' suoi desiderj. ivi.
-Differenza delle nostre ani-
me: se tutte eguali in sè; ed
opinioni dei Filosofi su di ciò.
305.11 principio loro è vir-
tuoso in tutte. 306. - Svilup-
po di questa teoria. ivi. – Si
mostra peraltro come il bene,
il meglio e l'ottimo della vir-
tù dell' anima diventi effet-
to di una più o meno perfet-
ta generazione. 307. - Quan-
to impedita la virtù dell' ani-
ma dai legami del corpo. ivi.
- Operazioni dell'anima. ivi.
- Quanto queste possano riu-
scire perfette anche coi lega-
mi del corpo. 308. L'anima
può essere fatta degna di tutti
sette li Doni dello Spirito San-
to. ivi. - Opera col mezzo del
corpo, e le abbisogna che sia
ben ordinato; e perchè. 333.
- Nel separarsi dal corpo sen-
tir deve desiderio di ricon-
giungersi a Dio. 347. - Per-
chè, e come. 350 e seg.
È
vero albergo di Filosofia. 357.
Animali bruti amano ľ uomo.
138.

-

Animo si perturba naturalmen-

te ad un súbito movimento di
cose. 96.
Annibale vinto dai Romani.
229.

Anteo vinto da Ercole, e dove.
138.

Api: similitudine tolta da esse.
295.

Apollo, ricordato. 330.
Apparenza è talvolta contraria
al vero. 174.

-

Appetito del bene, quanto sicu-
ro indizio di anima favorita
dei Doni dello Spirito Santo.
308. Appetito naturale di
bontà come sia per natura
eguale in tutti; poi si faccia
differente in tutti. 311.- Que-
sto principio generale di bon-
tà in che consista. ivi. - Co-
me si estenda a varj oggetti di
bene e di diletto. 312.

-

Ap-
petito razionale quanto sia
più nobile del sensitivo. ivi.-
V. Uso. Sono più quelli che
si disviano dalla radice di que-
sto buono appetito, che non
quelli i quali procurano di
emendarne il difetto. 314. -
È principio di quella nobiltà
che viene da Dio. 315. - Ap-
petito umano non fa che cac-
ciare e fuggire. 334. - Quan-
do cerca il bene quanto con-
viene, e fugge il male quanto
conviene, allora è nei limiti
di perfezione. 335. - A ciò oc-
corre il freno della ragione.
ivi. Si distingue in irascibi-
le e concupiscibile, ivi.- Suoi
freni. ivi. Suoi sproni, ivi. -
V. Temperanza - Fortezza.
Aquino (S. Tommaso d'), citato.
117. 242. 272., not. 5., 284.
356. - Notizie sul tempo del-
la sua canonizzazione, Ap-
pend. N. XLVIII.
Argia, ricordata. 331.
Aristotele, citato. 1. —

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-

Sua sen-

tenza. 36. Sua Etica traspor-
tata da latino in volgare ai
tempi di Dante. 39. - Sua sen-
tenza sulle leggi dell' ordine.
59. - Citato. 63. - Sua opi-

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Aritmetica, come scienza del nu-
mero, dà lume a tutte le altre
scienze. 108.

Arrigo I. imperadore. Biasima
la difformità personale di un
Sacerdote; e risposta che n'eb-
be. App. N. XVIII.
Arroganza in che consista. 243.
Arte è istromento della natura,

ne deve opporsi alla volontà
di questa. 251.
Ascanio, ricordato. 336.
Asdente, calzolajo di Parma, ri-
cordato. 290.
Assalto come giovi, se falso.
175.
Astrologia: nobiltà e proprietà
di questo studio.. 112.

Astronomia (Sistemi di) ai tem-
pi di Dante. 104. e seg.
Astuto, chi sia. 340.

Atene, ricordata. 344. - V. Pa-
radiso.

Atto. V. Abito.

Augusto: sua morte presagita.

110.

Autore: etimologia di questo vo-

-

-

cabolo. 230. - Che s'intenda
per esso. 231.
Autorità imperiale qual peso si
meriti. 219. Autorità qual-
unque ceder deve alla virtù
della verità. 219. - Che s' in-
tenda con questa parola au-
torità. 231. Conviene che
l'autorità del Principe vada
congiunta con quella del Fi-
losofo, e perchè. 236. – Auto-
rità imperiale: suo fine, suoi
limiti. 248. 250.
Avarizia:
: sua bassezza. 35. – È
vizio che seguita le ricchezze.
264.

Avaro: maladetto, e perchè. 197.
Averrois, citato. 272.

Avicenna, citato. 105.- Sua opi-
nione sulla Via lattea. 115.
Citato. 191. 305.
Avvezzarsi al bene quanto im-
porti. 308.

Azioni umane. V. Operazioni.

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