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miglior ornamento, che la distingueva cotanto, e risplendere oltremodo faceala agli occhi stessi degli angeli, e di tutta la corte celeste .... Dacchè si è allontanata empiamente da Dio propter pugillum hordei et fragmen panis, per servirmi della espressione di un profeta (a), ossia per un piacer da nulla, per una vilissima soddisfazione, per un brevissimo terreno diletto, significati appunto da Ezechiello sotto la figura di piccola quantità di orzo, e di un bricciolino di pane, la misera non porta più in fronte l'avventurato segnale della predilezione dell' agnello; essa ha perduto l'anello nuziale, cui l'amor divino aveale posto in di

(a) Ezech. 13. 19.

to, e spogliata così dell'antica sua bellezza, e regal maestà, è divenuta ora sì sozza, e sì deforme, che riempirebbe d'alto. spavento chi interiormente rimirar la potesse! ... E a questo deplorabilissimo stato appunto ella è ridotta, perchè rinunziando ciecamente col peccato alla grazia, perdette tosto la forma sua migliore ... E qual maraviglia pertanto, se in pena di sì detestabile eccesso, per cui, a parlar colla divina scrittura, sembra quasi, che abbia voluto fortificarsi dentro le mura della perfida Babilonia contro il suo Signore per muovergli guerra (a), qual maraviglia, dissi, che il Signore stesso non tenga più conto adesso delle ope

(a) Iob. c. 15. v. 25.

re buone, che ella fece in passato, che sien ora queste divenute inutili per lei, come già ce ne fece avvertiti per bocca del suo profeta (a), e che più atta essa non sia attualmente a eletti frutti produrre di eterna vita?.... Eh! Se voi mi date un albero, la cui radice sia divenuta secca, sarà egli più capace di render frutti alla sua stagione ? No certamente. ... Or tal è appunto lo stato di un' anima da grave colpa macchiata. Essa, dice Osea, non conserva più umor vitale nella sua radice, nè quindi produrrà più, finchè in questo suo misero stato ritrovisi, frutto alcuno salutare, e buono radix eorum exsiccata est; fructum

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(a) Ezech. 18. 24.

nequaquam facient (a). E come infatti sperar potrebbe di far qualche bene chi per lo рессаto stoltamente separossi da Dio autor di ogni bene? Anzi chi arrivò ad un grado di malizia così nera, e profonda, che non contento di voltar villanamente le spalle all' immacolato suo osò perfino quanto è da se distruggerlo, ed annientarlo? . E sarà adunque vero, anzi sarà egli possibile, grida quì opportunamente Bernardo santo, che un vil vermicciuolo della terra, che cibo diverrà egli stesso tra poco de' più schifosi insetti, possibile sarà, che osi per fino di oltraggiare, ed offendere l'incomprensibile maestà, e santità di Dio Signore?

(a) Osea 9. 16.

Eppure è così, e tuttodì lo veggiamo noi pur troppo avvenire!... Qual male, qual gravissimo, ed incomprensibile male non è egli perciò il peccato, il quale nell' atto che l'anima nostra rende nemica del suo autore, e misericordiosissimo Salvatore, la spoglia altresì di ogni sua bellezza, di ogni suo decoro, di ogni suo bene, talchè ella non ha più occhi, che per rimirare la sua deformità, e per piangere le sue gravissime perdite!... Se voi pertanto sentite di esser reo di qualche grave peccato commesso contro il vostro Dio, piangete amaramente il vostro orribile misfatto, che ben ne avete ragione, giacchè non vi volea meno che un eccesso di nera ingratitudine dal canto vostro, per prendervela

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