IL PAPIRO DI OXYRHYNCHOS n. 665 RELATIVO ALLA STORIA ANTICA DELLA SICILIA

Nota del Corrispondente ETTORE PAIS

Nel IV volume dei papiri di Oxyrhynchos, editi dai benemeriti ed illustri signori Grenfell ed Hunt figura al n. 665 il seguente frammento di storia siceliota:

(1) Al v. 1 in luogo di 'Oupa[26] dato dagli editori inglesi in base

La semplice lettura del testo mostra che noi abbiamo il frammento dell'indice di un libro che parlava di storia siciliana, analogo a quelli che ci sono conservati ad es. per la storia di Diodoro. Ed i benemeriti editori inglesi hanno chiaramente veduto che gli avvenimenti qui indicati si riferiscono al periodo che dalla caduta del governo dei tiranni in Sicilia si estende alla fine della guerra contro i §évoi io9ogógoi, dal 466 al 461 a. C.

È inutile a parer mio voler discutere il nome dell'autore a cui tale opera va attribuita. Evidentemente era uno scrittore che esponeva con diffusione gli avvenimenti della Sicilia. Il Blass, citato dagli editori inglesi, ha pensato a Timeo, altri a Filisto. che di Omphake faceva realmente menzione nel IV libro delle sue storie, vale a dire dove parlava anche del tempo successivo alla dominazione dei Dinomenidi (1). Io non vedo però perchè si debba pensare esclusivamente a costoro anzichè ad uno dei tanti storici della Sicilia. Anzi io non vedo perchè pensandosi a Timeo si debba escludere per es. lo stesso Eforo, il quale narrava pur estesamente gli avvenimenti di quest' Isola, come possiamo ricavare dai libri di Diodoro dove si narra l'invasione punica del 409, dove si scorge che il racconto di Timeo era sempre controllato da quello dello storico cumano.

a Cic. Verr. 4, 48; Call. hymn. in Cer. VI, 15 (cfr. anche Diod. V, 3, 2) i quali dicono che Enna era detto l'oupaλós, l'umbilicus, della Sicilia, accetto l'ovvia correzione di 'Ouqά[xn] già proposta da G. De Sanctis nella Riv. di Fiiol. class. 1905, pag. 66 sgg.

'Ouqpánn è ricordata da Pausania VIII, 46, 2; cfr. IX, 40, 4 a proposito della fondazione di Gela. Da esso l'oichista Antifemo avrebbe por tato a Gela un ἄγαλμα ὑπὸ Δαιδάλου πεποιημένον. Da ciò si potrebbe forse ricavare che era località non eccessivamente lontana dal mare. Il fatto poi che da Pausania, nel primo di codesti passi, Omphake è detto яólioμa Zizavav risponde alla circostanza che mentre il nome di Siculi viene in generale usato per gl' indigeni della regione ove erano proponderanti le città ionie-calcidiche, quello di Sicani si nota particolarmente per le città a fianco delle doriche Gela, Agrigento ed Imera. Sul che rimando alla mia Storia d. Sicilia e d. M. Grecia, I, pag. 94. Siculi e Sicani finirono per designare più tardi concetti etnografici diversi, mentre in origine paiono essere state due forme diverse, adattate a diversi dialetti del nome originariamente unico di un popolo solo.

(1) Philist. apud Steph. Byz. s. v.

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