OPERE SU DANTE DEL REVERENDISSIMO D. MARCO GIOVANNI PONTA PROPOSTO GENERALE DELLA CONGREGAZIONE SOMASCA INTRODUZIONE Nella ella sera degli otto aprile dell'ora terminato mille otto cento quarantadue io leggeva alla nobile adunanza dell'accademia tiberina un mio ragionamento, dove interpretando quel verso dell'Allighieri: Perch'io te sopra te corono e mitrio (1): desumeva le ragioni della nuova interpretazione da argomenti filosofici tratti unicamente dalle opere dell'autore stesso. Per dare alcuna chiarezza al mio dire, dovetti esporre certi miei principii particolari intorno alla vera allegoria di tutta la commedia; i quali e perchè non seguiti da quel corredo di raziocini che richiedevano quanto a sè, ma che non comportava la circostanza, e perchè non racchiudenti per intero l'allegoria, se bastavano all'uopo cui furono diretti, non potevano certo disvelare all'uditore il vero aspetto dei pensieri di chi parlava: e quindi contenevano in sè alcuna idea prematura ed incompleta. A rimedio opportuno produco ora l'allegoria, da cui quel ragionamento fu estratto, per così esprimermi; e ciò non per far pompa di eloquenza, non di elevati concetti, non di erudizione filosofica, storica o filologica; ma solo per manifestare a chi degnerà leggermi sotto quale aspetto mi si presentò il poema sacro, interpretato cogli unici sentimenti del suo autore, sparsi a larga mano in ogni suo scritto. Certo io mi crederei riprovevole se dopo la classica opera: Dante e la filosofia (1) Fu stampato nell'arcadico di Roma al n. 91 nel mese di aprile. E noi lo ri produrremo sulla fine di quest'opera. |