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renti, è soggetta più d'ogn' altra ai guasti delle. acque. Grandi ed assidue furono le di lui cure per contenerle nei loro argini, e perchè con lavori opportuni si prevenissero i mali che sogliono derivare dalla rottura di questi. Conobbero il governo, e le persone interressate al buon andamento di que' corsi, quanto valente idrostatico egli fosse, e quanto soprattutto fossevisi renduto esperto, per le costanti osservazioni fatte localmente: e venne perciò incaricato della redazione di un piano opportuno a dar riparo ai guasti del torrente Marroggia, e degli altri, che da lungo tempo minacciano di ritornare la fertile e deliziosa valle di Spoleto ad insalubre palude, quale appunto era prima che Teodorico ne facesse eseguire il prosciugamento. (a), Compi questo importante lavoro, nè il circoscrisse a questo solo oggetto; ma lo estese formandone un Trattato sul modo di regolare le acque della. valle spoletina, ed i torrenti in generale, e di arrestare le ghiaje fra monti, che pubblicò colle stampe del Bassoni nel 1818. In quest'opera non si ravvisa il matematico e l'idrostatico, che dal suo tavolino freddamente prescrive i mezzi da seguirsi per prevenire o rimediare ai danni che recar sogliono i torrenti alle sottoposte pianure, fondandosi nelle sole ed estratte teorie; ma bensì l'idrostatico pratico non punto sfornito di cognizioni teoriche bastanti a renderlo meritevole di tal nome.. Esaminata infatti da sommi uomini in siffatta materia peritissimi, ne riportò tanta lode, che tacer

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(a) Cassiodoro lib. Il ep. 21; Biondi, Italia illustrata, Reg. IV Umbria; Campello, Istoria di Spoleto 1. 8. pag. 247.

si dovettero coloro, che da invidia rosi cercarono di oscurarla. Con giudizio calcolati, e conformi non solo ai principii dell'arte, ma a quelli eziandio di saggia e prudente economia, sono i rimedii che da lui si propongono, e che adottar si possono non solo per questi, ma per tutti i torrenti. Sono essi fondati principalmente sul modo di diminuire nelle acque la forza del moto, ed in conseguenza il potere di trasportare le breccie, o purgandole da queste, non già con dispendiose serre ed altri lavori di corta durata e di esito non sempre certo, ma con semplici piantagioni di arbusti e di piante aquatiche da farsi fra le gole de'monti con accorta distribuzione, o col non permettere la riunione delle acque stesse se non che dopo aver depositato quelle estranee materie. Ho visto io medesimo porre in pratica il primo di questi metodi col migliore successo; ma non è del mio assunto il diffondermi su tale argomento.

Durante le politiche vicende formò il Ferrari il piano pel prosciugamento del lago Trasimeno: opera che non fece meno delle altre sue spiccare la perspicacia del di lui ingegno, tanto per la invenzione, quanto per la facilità ed economia dei mezzi ideati per eseguirla, e pe' risultati utilissimi che ne deriverebbero allo stato. Si occupò nel tempo medesimo del progetto di navigazione, di cui ho dato cenno in principio. Nella penosa circostanza in cui sono di dover enumerare le opere dell' estinto amico, mi è conforto il rammentare, che fui io stesso che lo indussi al faticoso ed arduo lavoro, dal quale non potrà non ritrarre somma lode. Non entro per ora su questo in alcun particolare dettaglio; poichè dovrò parlarne in separato articolo.

Molti lavori egli fece in quell'epoca, fra i quali meritano singolare menzione varii progetti di deviazioni di strade nella provincia dell' Umbria per renderle meno erte, e per la costruzione di nuove, onde aprire facili e brevi comunicazioni fra la medesima ed i porti del Mediterraneo, agevolando con queste la circolazione dei prodotti di cui abbonda il suo territorio: perocchè la mancanza di tutto ciò è una delle cause di decadenza della detta provincia un dì floridissima.

Tornato nella sua sede l'immortale pontefice Pio VII, continuò non solo il Ferrari l'esercizio del suo impiego, ma incaricato fu ancora di straordinarie commissioni nella legazione di Forlì e nelle Marche alle quali avendo soddisfatto colla solita esattezza, aquistò nuovi titoli alla stima e riconoscenza del governo. Dimandò, e poco dopo ottenne la sua dimissione dal servizio, e si trasferì in Napoli, ove fu incaricato da quel monarca della formazione di un piano pel prosciugamento del lago Fucino. Quanto saggio, accorto, e prudente, ed esatto osservatore egli fosse, singolarmente in questo apparisce avendo saputo trovare il modo di far uso dello stesso emissario fatto scavare dall' imperatore Claudio, correggendone quella parte, la cui livellazione fu mal calcolata. Perlocchè qualora questa grande opera vogliasi mandare ad effetto, potrà farsi con grandissimo risparmio di spesa; ed avendo prefisso un tal metodo di lavori, che dopo aver conosciuto la cubicità dell' acqua esistente in quel vasto bacino, e quella che continuamente vi versano le sorgenti, se ne otterrà il prosciugamento, non già con inopportuna celerità, ma nel corso di un anno. Nè perciò si potranno rinnɔvare i funesti avvenimenti, che ebbero luogo al

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lorquando sotto quell' imperatore, e in di lui presenza, dopo le famose feste navali si volle che avesse rapidissimo corso quell' acqua (a),

Per commissione del sig. principe Simonetti disegnò il Ferrari la pianta di un giardino inglese, ed altra pel sig. conte Ricotti di Ancona; nelle quali non prese a norma quanto gli autori di quella nazione ed altri hanno scritto su tal genere di delizie, ma la semplice natura, e le osservazioni da lui fatte sull' effetto che si può ottenere da certe decorazioni prese da questa, e adattate alle località. Piacquero ai molti intelligenti che le videro, e lo eccitarono a sviluppare i principj su cui le avea formate; e se ne occupò nella di lui dimora in Napoli scrivendo un Trattato sull'arte di formare i giardini e le ville, al quale aggiunse l'elevazioni e le piante di dodici case di delizia tracciate su differenti figure geometriche. Divisava egli di pubblicare questo lavoro nel corrente anno ed io voglio lusingarmi, che non mancheranno persone amiche della gloria nazionale, che si daranno cura, perchè non perisca nell' obblio un'ope ra che richiama l'antico gusto e la severità de' principj da cui pur troppo la moderna architettura si è allontanata. La bene intesa e comoda distribuzione delle interne parti; la esterna decorazione in cui si fa giusto e moderato uso di ornati; la regolarità delle linee non moltiplicate e contorte; la solidità apparente non solo ma SOstanziale, e senza l'inutile moltiplicità di vani variamente configurati, dalle quali cose deriva che l'occhio non vi trova riposo; l'uso conveniente e

(a) Tacit. 1. II S. 56 e 57

non l'abuso di ordini e di colonne; l' ugualianza da per tutto corrispondente nel carattere, per cui senza stento si scorge l'oggetto al quale sono destinati questi edifizii; tutto insomma dimostra quanto quest' uomo fu esatto nel seguire i più sani precetti, dai quali chiunque osa allontanarsi cade nello stravagante e nell' assurdo come un dì Borromini, e tanti altri che lo imitarono e che tuttora lo imitano deturpando colle loro opere le nostre più magnifiche città, e Roma stessa sede primaria delle arti belle, ad onta di tanti antichi esempj di buona architettura tuttora esistenti.

Bello pure e magnifico è il di lui progetto di strada, che aprir si dovrebbe per recarsi al primo tempio del mondo (la basilica Vaticana), tirando una linea retta, che dalla principale porta di questo giunger dovrebbe al Quirinale, incidendo sullo stradone che conduce a porta Pia, e precisamente nel quadrivio delle quattro fontane; ed opportune a servir di modello e di esempio sono le fabbriche con cui propone di decorarla, non meno che la grandiosa piazza innanzi al castello S. Angelo. Sembrò a taluni colossale questo progetto; ma saggiamente rispose loro il nostro architetto, che attenendosi ai giusti precetti dell'arte, avealo ideato corrispondente alla sontuosità e e magnificenza dell' edifizio a cui dovrebbe condurre che avea avuto in vista di procurare un comodo accesso alla numerosa popolazione, che in qualunque stagione accorre a quel santuario, facendola perciò passare pe' luoghi più frequentati della città, attraversandola quasi tutta e decorandola di portici e che finalmente stabilita che se ne fosse la esecuzione sgomentar

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non dovea la spesa, dovendosi effettuare gradatamente e di mano in mano che sulla linea prefissa ac

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